Nasce il primo orto botanico virtuale
Gli orti botanici sono ambienti naturali ricreati artificialmente, li si trova spesso nelle città dove al suo interno si sviluppa attività di studio o ricerca. Hanno la funzione di raccogliere una grande varietà di piante che vengono categorizzate per scopi scientifici, ma anche per educare i visitatori alla natura e alle speci che questa ci offre.
Grazie alla tecnologia, oggi, nasce il primo orto botanico virtuale.
Dalla Cina con furore
Dalla Cina, e più precisamente da Ruili, città situata nella provincia di Yunnan, vicina al confine con la Birmania, ha origine tutto. Dal vero orto botanico situato nella città cinese, ha dato vita a quello virtuale, che ospita ben 761 campioni e 350 mappe genetiche di piante contenute in quello reale. L’orto botanico virtuale è stato realizzato dalla Banca Genetica Nazionale della Cina sotto la guida di Huan Liu.
L’orto botanico che vuole farsi grande
Il progetto, mira ad arrivare a sequenziare 10mila genomi. Questo per comprendere l’evoluzione dei principali rami dell’albero della vita ed avere l’intero giardino botanico in formato digitale.
Quello di Ruili, nasce come un orto botanico che ha l’obiettivo di salvaguardare e proteggere le specie vegetali cinesi a rischio di estinzione, così come di tutelare quelle endemiche, anche attraverso la raccolta di semi.
È il primo tentativo di digitalizzazione di un intero orto botanico basandosi sulla genomica e le informazioni raccolte dei campioni.
La presenza in rete di tali informazioni permetterebbe una maggiore conoscenza e portata di tutta la comunità scientifica di diverse specie. Lo studio sarebbe facilitato e approfondito per ottenere oltre che la tutela anche strumenti per migliorare gli studi ecologici e biodiversità a livello molecolare.
Gli orti botanici italiani
Ad oggi in Italia sono presenti più di venticinque orti botanici, tutti di appartenenza alle università. Napoli, Palermo e Roma sono tra i primi per estensione. Tra i più antichi si annoverano Padova, Firenze e Pisa (quest’ultimo ha però recentemente una sede diversa rispetto all’originaria del 1543).
Alessandro Todero