Eurovision Song Contest – VINCONO I PAESI BASSI

Gli Eurovision Song Contest 2019 sono terminati questa notte e il vincitore della sessantaquattresima edizione è Duncan Laurence, con il brano Arcade, portando la quinta vittoria a casa per i Paesi Bassi con un punteggio di 492 punti.
Duncan Laurence, classe 1994, si è laureato alla Rock Accademy di Tilburg, partecipa a The Voice dove arriva fino alle semifinali, ma il singolo Arcade è il suo primo brano effettivo. Ci racconta di come, ci si ritrova alla fine, non voluta, di una relazione, con il cuore a pezzi e di come mettere tutto l’amore in gioco sia solo un gioco a perdere. Come altri cantanti presenti in questa grandissima competizione, la carriera di Duncan è appena sbocciata, e gli auguriamo il meglio!

L’Italia non è stata da meno classificandosi seconda con 465 punti, e non torna a mani vuote, poiché vincitrice del Compositor’s Award, per la prima volta in sessantaquattro anni di competizione! Il Compositor’s Award è uno dei tre premi appartenenti al Marcel Bezençon Awards, premio istituito nel 2002, insieme al Press Award e all’Artistic Award. La canzone di Mahmood, Soldi, parla, non dei soldi materiali, ma di come essi possano cambiare i rapporti all’interno di una famiglia.

I vincitori vengono decretati con un doppio sistema di votazione, il televoto e il voto delle giurie di 41 nazioni. Grande favorite delle giurie sono state la Macedonia del Nord e la Svezia, le quali hanno portato due brani molto belli ma anche molto diversi tra loro. Il brano della Macedonia del Nord si intitola Proud, ed è l’augurio della cantante Tamara Todevska alla propria figlia, di essere orgogliosa di quello che è, e soprattutto di non farsi condizionare da ciò che le diranno gli altri. La canzone della Svezia invece, Too late to love cantata da Jhon Lundvik, riprende le tematiche di quella che è la canzone vincitrice, ovvero le sofferenze di una relazione amorosa

Ad esibirsi come ospite internazionale è stata Madonna. L’artista ha presentato un brano inedito dal suo nuovo album Madame X e uno dei suoi celebri successi Like a Prayer. Visto lo spessore della cantante ci saremmo aspettati un’esibizione che ravvivasse un poco questa finale degli Eurovision Song Contest, ma non è stato così. Forse il viaggio, il fuso orario, non hanno permesso a Madonna di dare il meglio di se. Come ha fatto notare Flavio Insinna (commentatore della diretta insieme a Russo) anche l’abbigliamento in stile Trono di Spade, non ha giovato a suo favore.

Non è stata una finale esplosiva e dinamica come quella dell’anno scorso. L’idea di far esibire artisti degli anni passati con canzoni non loro, poteva essere un’idea eccellente e ben pensata. Il risultato ottenuto però è stato un mash-up mal riuscito delle canzoni dell’ESC 2018. L’augurio che possiamo fare ai Paesi Bassi è quello di rendere ancora più dinamica l’edizione degli Eurovision Song Contest 2020!
Roni Fasciani